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Integrazione per l’attività fisica: gli aminoacidi

L’attività sportiva fa aumentare il fabbisogno proteico giornaliero, che non sempre riesce a essere compensato con la dieta. Gli integratori aminoacidici sono uno strumento alla portata di tutti per contrastare gli effetti catabolici e ossidanti dello sport e aumentare le prestazioni

Di cosa si parla in questa pillola

  1. Quando e per chi sono indicati gli integratori a base di aminoacidi
  2. Quali sono i vantaggi rispetto ad una dieta proteica

Pronti? Apriamo il blister di oggi!

Nella dispensa degli sportivi, soprattutto se sopra i 45 anni, c’è un prodotto che non dovrebbe mancare mai: gli integratori di aminoacidi. Perché? E quali sono i vantaggi dell’integrazione rispetto a una dieta proteica?

Un essere umano adulto ha un fabbisogno giornaliero di proteine di circa 0,8 grammi per chilogrammo di peso corporeo. Ci sono tuttavia delle condizioni per cui questo fabbisogno aumenta. La richiesta di proteine, o più precisamente quella degli aminoacidi che le compongono, è maggiore per le persone che praticano sport. Il fabbisogno proteico può arrivare a 1,8 – 2 grammi per chilo di peso in base all’intensità, alla frequenza e al tipo di esercizio. Chi fa attività fisica, infatti, in particolare quella di endurance come il sollevamento pesi, necessita di promuovere meccanismi anabolici, ossia di costruzione del muscolo, e di contrastare il catabolismo.

Tale fabbisogno non sempre riesce a essere soddisfatto del tutto attraverso una dieta proteica. Gli alimenti proteici, infatti, inibiscono la fame più velocemente di altri nutrienti. Di conseguenza si tende a mangiare meno e quindi a ridurre l’apporto di proteine stesse.

Il fabbisogno proteico giornaliero di un adulto è di 0,8 grammi per Kg di peso corporeo, ma con l’età o in presenza di patologie aumenta

Soprattutto dopo i 45 anni, cioè quando anche fisiologicamente il catabolismo tende a prevalere sull’anabolismo e l’assorbimento di nutrienti a livello intestinale inizia a diminuire, si consiglia dunque agli sportivi di assumere un integratore di aminoacidi.

Il supplemento aminoacidico assolve alla funzione nutriente: aiuta a costruire nuovo muscolo, per esempio, e a prevenire l’anemia promuovendo la sintesi di emoglobina e mioglobina.

In più svolge anche un’azione antiossidante. L’integrazione migliora l’efficienza cellulare e riduce la produzione di radicali liberi da parte dei mitocondri, rallentando i processi di ageing.

Anche se esistono prodotti specifici in base allo scopo, in generale una formulazione che contenga gli aminoacidi essenziali va bene per tutti. A fare la differenza, tuttalpiù, è la presenza tra gli ingredienti di molecole booster, come gli acidi succinico, citrico o malico, in grado di migliorare l’attività dei mitocondri e promuovere la produzione efficiente di ATP.

Non c’è pericolo di sovradosaggio: anche se si assume una quantità di aminoacidi superiore al necessario, non si verifica un eccessivo carico epatico, renale o pancreatico. Dal momento che gli aminoacidi sono proteine già smontate, gli organi non devono faticare per scomporle.

Pillola di curiosità

Non solo per gli sportivi, gli integratori di aminoacidi possono essere utili anche per persone anziane e per quelle affette da patologie tumorali, metaboliche o da disturbi dell’alimentazione. Gli anziani hanno un fabbisogno proteico maggiore perché i processi catabolici prevalgono su quelli anabolici, e molto spesso non riescono a soddisfarlo solo con la dieta per via del ridotto assorbimento intestinale e della tendenza a mangiare meno. Studi clinici in questa categorie di persone hanno già mostrato che l’integrazione aminoacidica migliora sia le prestazioni cognitive sia quelle motorie e sembra che conferisca benefici anche a livello immunitario, aumentando il numero e l’efficienza dei macrofagi. Sono in corso sperimentazioni cliniche per verificare gli effetti dell’integrazione aminoacidica anche su persone obese, anoressiche, nei pazienti con tumori testa-collo e con problemi renali. Una linea di ricerca interessante, ma ancora agli inizi, indaga sull’impatto del supplemento aminoacidico nei pazienti con malattia di Parkinson.
Non è tutto: studi su modelli animali stanno anche investigando come l’integrazione di aminoacidi nella dieta influisca sulla composizione del microbiota intestinale. I dati preliminari suggeriscono che sembri ringiovanire.

La nostra pillola di longevità si conclude qui, ma non il nostro viaggio insieme alla scoperta di molecole e ricerche, selezionate dal Comitato scientifico di SoLongevity.

Insieme a questa puntata potrete trovare i riferimenti bibliografici e altri contenuti che speriamo vi appassionino e possano aiutare a svolgere al meglio il vostro lavoro.

Potete utilizzare i messaggi di Whatsapp per fare domande, proporre argomenti da approfondire e dare suggerimenti, così da rendere ancora più utili e interessanti le nostre pillole.

Continuate a seguirci e alla prossima pillola!

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Bibliografia

Journal of the International Society of Sports Nutrition – Dietary Supplements and Sports Performance: Amino Acids – Williams M – 2005
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2129148/

British Journal of Nutrition – Systematic review and meta-analysis of the effect of protein and amino acid supplements in older adults with acute or chronic conditions – Cheng H, Kong J, Underwood C et al. – 2018
https://www.cambridge.org/core/journals/british-journal-of-nutrition/article/systematic-review-and-metaanalysis-of-the-effect-of-protein-and-amino-acid-supplements-in-older-adults-with-acute-or-chronic-conditions/83C8288C73D79685854E78D5415B9029

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