Pronti? Apriamo il blister di oggi!
Continuiamo a parlare delle molecole della longevità, amiche della nostra salute che ci aiutano a contrastare l’infiammazione cronica latente e gli altri processi connessi all’invecchiamento. Dopo il NAD e il glutatione, facciamo la conoscenza del resveratrolo e del suo precursore, la polidatina, due molecole di origine naturale con comprovate proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Dal punto di vista chimico il resveratrolo è una molecola appartenente alla famiglia degli stilbeni, cioè composti costituiti da due anelli aromatici uniti da un ponte alchenico. Il resveratrolo esiste sotto forma dei due isomeri cis e trans, ma la forma trans è quella più studiata vista la sua maggiore abbondanza in natura.
Lo si può trovare, infatti, in vari alimenti di origine vegetale, in particolare in alcuni tipi di frutta come uva, lamponi e mirtilli e anche nelle noci e nelle arachidi.
D’altra parte, per le piante il resveratrolo svolge una funzione molto importante di difesa, come antiparassitario in caso di attacchi microbici.
Nel nostro organismo, invece, il resveratrolo ha dimostrato potenti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Questa molecola è in grado di modulare l’attivazione delle sirtuine, che sono proteine essenziali per le cellule perché le preservano e ne allungano la vita. Migliorano, per esempio, il funzionamento dei mitocondri, contribuendo alla riduzione delle specie reattive dell’ossigeno.
Il resveratrolo è un potente antiossidante e antinfiammatorio di origine naturale, presente in alcuni tipi di frutta, nelle noci e nelle arachidi
In pratica il resveratrolo promuove il mantenimento dell’equilibrio redox, contrasta l’infiammazione cronica latente e gli effetti dell’invecchiamento, come la formazione di placche amiloidi tipiche di patologie come l’Alzheimer.
Non per niente gli viene attribuito un importante effetto neuroprotettivo che sembra ritardare l’insorgenza di demenza in pazienti con malattie neurodegenerative.
Purtroppo, il resveratrolo ha un punto debole: se assunto in forma pura attraverso l’alimentazione è poco biodisponibile. Quando, tuttavia, la sua forma trans viene glicosilata, le cose cambiano. Per questo motivo nelle formulazioni di integratori di qualità viene sostituito da un’altra molecola chiamata polidatina.
La polidatina è considerata un precursore del resveratrolo perché la sua struttura chimica è identica a eccezione dell’aggiunta di una molecola di glucosio a uno dei gruppi ossidrile. Proprio la presenza del glucosio ne migliora l’attraversamento della barriera cellulare, l’assorbimento intestinale e protegge dall’azione catalitica degli enzimi, garantendone la biodisponibilità e preservando gli effetti benefici per l’organismo.
La polidatina è un precursore del resveratrolo e ha effetti benefici simili. Data la maggiore biodisponibilità, è un miglior candidato per gli integratori alimentari
Gli effetti benefici del resveratrolo e delle sue forme composte sono comprovati da numerosi studi, anche nell’essere umano. Non bisogna però lasciarsi prendere troppo dall’entusiasmo e abusare di questi prodotti. Le stesse ricerche hanno messo in evidenza che queste molecole, se assunte in quantità che superano i 2 grammi al giorno, quindi dosaggi molto distanti dalle quantità presenti nei prodotti SoLongevity, possono interagire con alcuni trattamenti farmacologici. In particolare il resveratrolo interferisce con l’azione del citocromo P450, un gruppo di enzimi responsabile del metabolismo di un gran numero di farmaci a livello epatico. Rilevante è anche l’azione inibitoria sul citocromo CYP3A4A, con un aumento del tempo di eliminazione di statine, calcio-antagonisti, farmaci antiaritmici come l’amiodarone, antivirali, immunosoppressori come le ciclosporine, e antistaminici. Può anche aumentare il rischio di sanguinamenti in pazienti in terapia anticoagulante con warfarin o che assumono farmaci antinfiammatori non steroidei come acido acetilsalicilico e ibuprofene. Ancora, il resveratrolo stimola l’azione del citocromo CYP1A2 rendendo più rapida l’eliminazione e riducendo l’efficacia del paracetamolo e di farmaci antidepressivi come clomipramina e imipramina.
Lungi da simili dosaggi, la polidatina come precursore glicosilato del resveratrolo non può dunque mancare nell’arsenale antiaging di SoLongevity. Insieme ai precursori di NAD e glutatione, la polidatina è inclusa nelle formule brevettate Glures e GluReNad degli integratori Solongevity, che sfruttano la sinergia tra tutte le molecole della longevità per riequilibrare lo stato redox delle cellule e promuovere un’azione anti-infiammatoria. La presenza della polidatina è cruciale per aumentare l’attività degli enzimi di sintesi e riconversione del glutatione attraverso l’attivazione del fattore di trascrizione Nrf2 e per modulare l’attivazione delle sirtuine. I dosaggi di tutti i componenti sono ottimizzati per non creare effetti indesiderati pur massimizzando l’efficacia grazie al loro sinergismo
Pillola di curiosità
La polidatina nell’ultimo periodo si è conquistata l’appellativo di “mascherina biologica”. In un articolo pubblicato sulla rivista Biomolecules, un team di ricercatori italiani sostiene che questa straordinaria molecola sia anche capace di prevenire l’infezione da Sars-Cov-2, frapponendosi tra le proteine spike del virus e i recettori ACE-2 delle cellule umane. Una proprietà antivirale utile anche per gestire le conseguenze di un’infezione.
La nostra pillola di longevità si conclude qui, ma non il nostro viaggio insieme alla scoperta di molecole e ricerche, selezionate dal Comitato scientifico di SoLongevity.
Insieme a questa puntata potrete trovare i riferimenti bibliografici e altri contenuti che speriamo vi appassionino e possano aiutare a svolgere al meglio il vostro lavoro.
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Continuate a seguirci e alla prossima pillola!