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Che cos’è l’immunosenescenza? Ecco come cambia il sistema immunitario con l’età

Le alterazioni a cui il sistema immunitario va incontro con il passare del tempo spiegano perché le persone anziane siano più vulnerabili alle infezioni e allo sviluppo di altre patologie. Ma si può intervenire

Di cosa si parla in questa pillola

  1. Come invecchia il sistema immunitario
  2. Perché gli anziani sono più suscettibili alle infezioni
  3. Perché le vaccinazioni generano una risposta immunitaria più debole negli anziani
  4. Come mantenere giovane il sistema immunitario

Pronti? Apriamo il blister di oggi!

Perché dopo una certa età si è più vulnerabili alle infezioni e allo sviluppo di malattie croniche e tumori? La risposta è che anche il sistema immunitario invecchia e viene interessato da un fenomeno noto come immunosenescenza, cioè una serie di alterazioni di organi e cellule coinvolti nella difesa dell’organismo che portano alla perdita di efficienza. Vediamo in dettaglio cosa succede.

L’immunosenescenza è stata ed è tuttora oggetto di molti studi, volti a svelarne in dettaglio i meccanismi e a evidenziare potenziali target su cui agire per impedire o rallentare l’invecchiamento del sistema immunitario.

Una delle principali alterazioni riscontrate negli anziani è l’atrofia del timo e la conseguente perdita di funzionalità che fa diminuire la quantità di linfociti T immessi nel circolo sanguigno.

La composizione dei linfociti T in circolo, inoltre, cambia. Nell’anziano i linfociti T memory si accumulano, mentre diminuiscono le cellule naive. Ciò significa che la capacità di riconoscere e rispondere in modo efficace all’incontro con nuovi antigeni patogeni viene compromessa ed è uno dei motivi per cui gli anziani sono più suscettibili alle infezioni da parte di virus mai visti prima.

Con il passare degli anni, accumuliamo linfociti T memory che ricordano incontri precedenti con l’antigene, ma perdiamo quelli naive che servono per difenderci da antigeni nuovi mai incontrati prima

I linfociti T, poi, perdono la capacità di autoeliminarsi, diventando senescenti. Queste cellule non lavorano bene. Possono, per esempio, secernere citochine infiammatorie che danneggiano le cellule sane e contribuiscono a un altro fenomeno tipico dell’invecchiamento, cioè l’inflammaging. I linfociti T CD4 senescenti non riescono più ad attivare una risposta immunologica ottimale a causa dell’alterata espressione delle citochine. I linfociti T CD8, invece, producono meno perforine e granzimi, cioè molecole che servono rispettivamente a bucare le membrane cellulari e indurre l’apoptosi.

Nelle persone anziane anche l’espressione di molecole co-stimolatorie che servono ad attivare i linfociti T è diminuita, quindi la risposta ai patogeni è ridotta. Di contro, è stata constatata l’espressione di molecole come PD1 che inibiscono l’attivazione linfocitaria.

I linfociti T non sono gli unici elementi cellulari del sistema immunitario a compromettersi nel tempo. Le cellule dendritiche responsabili di presentare l’antigene ai linfociti T diventano anch’esse meno efficienti, aggravando il deficit immunitario.

Come se non bastasse, con l’età i linfociti B producono meno anticorpi, che oltretutto possiedono meno affinità per gli antigeni specifici. Se da una parte gli anticorpi per antigeni estranei diminuiscono, dall’altra aumentano gli auto-anticorpi. Questo, insieme alla diminuzione di linfociti T regolatori, spiega anche la maggiore incidenza di patologie autoimmuni nell’anziano.

Le persone anziane producono meno anticorpi e quelli che ci sono funzionano male. Anche per questo le risposte alle vaccinazioni sono meno efficienti

Se fermare il tempo non è possibile, si può fare molto per mantenere il sistema immunitario efficiente il più a lungo possibile. Prevenire le infezioni virali stagionali attraverso il rispetto delle norme igieniche e le vaccinazioni, per esempio, diminuisce le chance che l’infiammazione generata da questi episodi possa cronicizzare. Praticare attività fisica regolare, poi, è utile per svariate ragioni, ma per quanto riguarda il sistema immunitario si è notato in particolare che gli esercizi aerobici di resistenza, come il nuoto o il ciclismo, contribuiscono ad aumentare il numero di linfociti T naive. Un altro consiglio è quello di sottoporsi a dei check-up e di agire per risolvere eventuali focolai di infiammazione, come quella intestinale. A tal proposito può venire in aiuto un cambiamento nell’alimentazione che favorisca l ‘apporto di proteine e di fibre che fanno stare meglio il microbiota intestinale. Infine, la ricerca sulla longevità sta accumulando sempre più prove dell’efficacia di una corretta integrazione nutrizionale per favorire il funzionamento ottimale del sistema immunitario. Proprio su queste basi è nata la formula di Solimmune di Solongevity, i cui micronutrienti immunomodulanti agiscono in modo sinergico, non solo per dare sostegno metabolico sia all’immunità innata che a quella adattativa, ma anche per mantenere l’equilibrio immunitario riducendo al minimo lo stato infiammatorio di basso grado.

Pillola di curiosità

Tutti i processi che portano alla perdita della normale regolazione del funzionamento cellulare, come immunosenescenza e inflammaging, hanno alla base l’alterazione dei meccanismi epigenetici, cioè modificazioni che cambiano lo stato della cromatina influenzando l’espressione genica. Tutto sommato si tratta di una buona notizia, i meccanismi epigenetici, infatti, possono essere influenzati dal modo in cui viviamo, garantendo una vita longeva e in qualità.

La nostra pillola di longevità si conclude qui, ma non il nostro viaggio insieme alla scoperta di molecole e ricerche, selezionate dal Comitato scientifico di SoLongevity.

Insieme a questa puntata potrete trovare i riferimenti bibliografici e altri contenuti che speriamo vi appassionino e possano aiutare a svolgere al meglio il vostro lavoro.

Potete utilizzare i messaggi di Whatsapp per fare domande, proporre argomenti da approfondire e dare suggerimenti, così da rendere ancora più utili e interessanti le nostre pillole.

Continuate a seguirci e alla prossima pillola!

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Bibliografia

Rheumatol Immunol Res. – The ABC-associated Immunosenescence and Lifestyle Interventions in Autoimmune Disease – Ruan P, Wang S, Yang M, Wu H. – 2022
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36788975/

Clin Nutr. – Influence of biotic interventions on the immune response to vaccines in young and older adults. – Spacova I, Patusco R, Lebeer S, Jensen MG. – 2023
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36657219/

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