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Dieta della longevità, quali i criteri?

Sono moltissime le ricerche sulla relazione tra regime alimentare e salute. Una revisione della letteratura scientifica ha aiutato a definire la dieta della longevità. Cosa mangiare? Quanto? E quando?

Di cosa si parla in questa pillola

  1. Che cos’è la dieta della longevità
  2. Quali sono le caratteristiche della dieta della longevità in termini nutrizionali
  3. Qual è la finestra temporale più salutare per consumare i pasti

Pronti? Apriamo il blister di oggi!

Fa che il cibo sia la tua medicina, diceva Ippocrate già nel quinto secolo a.Cristo. Oggi, sono le evidenze scientifiche a confermarlo: ciò che mangiamo, quanto mangiamo e quando influenzano il nostro stato di salute e la nostra predisposizione a invecchiare e sviluppare malattie. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: possiamo definire una dieta della longevità?
Oltre un secolo di indagini con centinaia di studi scientifici significa avere a disposizione un mare di informazioni su ciò che lega la longevità all’alimentazione e alla genetica. Un mare in cui può essere difficile orientarsi, in cui si rischia di affogare nei confronti tra dieta mediterranea e vegana o vegetariana, o tra restrizione calorica e dieta chetogenica.

Nel 2022 il direttore del Longevity Institute della University of Southern California di Los Angeles Valter Longo e Rozalyn Anderson dell’University of Wisconsin hanno pubblicato sulla rivista Cell una revisione della letteratura scientifica che, grazie a un approccio multi-sistema, ha cercato di fare il punto sulle conoscenze nell’ambito per definire una dieta della longevità come base per raccomandazioni nutrizionali e per ricerche future.

Ecco cosa è emerso.

A livello nutrizionale, la dieta della longevità assomiglia molto alla dieta mediterranea da manuale, con un apporto da moderato ad alto di carboidrati da fonti non raffinate, un apporto proteico basso ma sufficiente da fonti prevalentemente vegetali e una quantità di grassi di origine vegetale sufficiente a fornire circa il 30% del fabbisogno energetico. In pratica significa mangiare cereali integrali e verdure, legumi a volontà, pesce e pochissima carne bianca, evitando del tutto la carne rossa. Da limitare sono anche gli zuccheri semplici e i cereali raffinati, mentre è consigliato includere la frutta secca, l’olio d’oliva e un po’ di cioccolato fondente.

La dieta della longevità è portare a tavola un approccio scientifico che considera gli effetti sull’organismo e sulla salute dell’apporto calorico, della qualità e della composizione del cibo, ma anche della modalità del consumo dei pasti

I pasti dovrebbero essere consumati nell’arco di 11-12 ore, rimanendo a digiuno per il resto della giornata. Le evidenze scientifiche suggeriscono anche che digiunare o praticare una dieta mima-digiuno per 5 giorni ogni 3-4 mesi contribuisce a ridurre la resistenza all’insulina, la pressione arteriosa e altri fattori di rischio per malattie cardiovascolari e diabete.

Va però sottolineato che queste sono regole generali, ma non universali. In altre parole, una buona dieta della longevità deve essere disegnata sull’individuo e variata in base a caratteristiche come l’età, il sesso, lo stato di salute, la presenza di eventuali variabili genetiche. Il consiglio, pertanto, è sempre quello di rivolgersi a uno specialista della nutrizione.

Pillola di curiosità

Valter Longo, autore della revisione della letteratura scientifica pubblicata su Cell, ha riferito di voler espandere le sue ricerche sulla dieta della longevità. Ha notato infatti delle differenze tra i consigli nutrizionali emersi dall’analisi degli studi finora condotti e la dieta seguita nelle cosiddette zone blu, ossia quelle parti del mondo con un’alta percentuale di persone centenarie, come Okinawa in Giappone e Loma Linda in California, ma anche la Sardegna. Per questo ha intenzione di intraprendere uno studio su 500 persone proprio in Italia.

La nostra pillola di longevità si conclude qui, ma non il nostro viaggio insieme alla scoperta di molecole e ricerche, selezionate dal Comitato scientifico di SoLongevity.

Insieme a questa puntata potrete trovare i riferimenti bibliografici e altri contenuti che speriamo vi appassionino e possano aiutare a svolgere al meglio il vostro lavoro.

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Continuate a seguirci e alla prossima pillola!

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Bibliografia

Cell – Nutrition, longevity and disease: From molecular mechanisms to interventions – Longo VD. e Anderson R. – 2022
https://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(22)00398-1?_returnURL=https%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0092867422003981%3Fshowall%3Dtrue

New England Journal of Medicine – Calorie Restriction with or without Time-Restricted Eating in Weight Loss – Deying Liu, Yan Huang, Chensihan Huang et al. – 2022
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2114833

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