Come si fa a respirare bene? Ecco i test e gli esercizi da fare

Articolo di SoLongevity Research
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training del respiro
Come abbiamo visto nell'articolo "E tu, sai respirare bene?" (https://solongevity.com/longevity-news/e-tu-sai-respirare-bene/), respirare è fondamentale per la vita e regola diversi processi fisiologici. Farlo in modo efficiente, però, può cambiare la vita e persino allungarla.

Di cosa parla questo articolo

  • La respirazione migliore è quella nasale diaframmatica, che permette di ossigenare in profondità i tessuti e favorisce il rilassamento
  • Esistono diversi test e parametri che consentono di valutare la funzione respiratoria e di individuare eventuali problematiche
  • Attraverso la valutazione biomeccanica del respiro è possibile intercettare nodi critici clinici e osteopatici su cui intervenire con programmi di rieducazione e allenamento personalizzati

 

I vantaggi di respirare bene

La respirazione nasale (inspirazione dell’aria dalle narici ed espirazione dalla bocca), per esempio, è migliore di quella orale, che se acquisita fin dall’infanzia può modificare strutture anatomiche e tratti del viso, oltre ad avere conseguenze come il russamento, che limita l’ossigenazione e nel tempo ha come conseguenza l’irrigidimento dei vasi sanguigni e dunque l’ipertensione.

La respirazione diaframmatica, poi, è più efficace di quella toracica: è profonda, garantisce una migliore ossigenazione e favorisce anche il rilassamento.

Ci sono studi che sostengono che a una minore frequenza di atti respiratori corrisponda una vita più lunga. “Respirare meno frequentemente e più profondamente migliora la coerenza cardiaca, la regolazione del sistema nervoso autonomo e la salute metabolica – riferisce Alberto Cerasari, Direttore Sanitario della SoLongevity Clinic – Anche se non si può dire che respirare bene faccia dimagrire, possiamo però affermare che la respirazione corretta può ottimizzare il metabolismo energetico: le cellule più ossigenate lavorano meglio e sfruttano al meglio i nutrienti”.

Una corretta respirazione, insomma, si ripercuote su muscoli, postura, forza e resistenza (per questo è fondamentale per gli sportivi). Modulando il flusso di sangue al cervello, infine, permette alle varie aree cerebrali di lavorare meglio, con una migliore gestione di ansia e stress e una qualità del sonno superiore.

Training del respiro

Training del respiro

Cambiamenti funzionali e strutturali indotti dall'invecchiamento o da altri fattori, come cattive abitudini o patologie, possono diminuire l'efficienza del sistema respiratorio. Il Programma di Training del Respiro di SoLongevity è studiato per identificare eventuali problematiche e intervenire con schemi di rieducazione e allenamento personalizzati
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Come valutare la capacità respiratoria?

All’interno della SoLongevity Clinic, il nostro staff medico è attrezzato per misurare molti dei parametri che consentono di valutare la funzione respiratoria.

  1. Uno dei test principali è la spirometria, che permette di misurare la capacità in litri di prendere aria (massima ventilazione) e quindi la presenza di condizioni, non per forza patologiche, che la limitano, per esempio una fibrosi, una scoliosi importante o anche solo l’entità del grasso addominale.
  2. Un altro esame che può essere effettuato è il test da sforzo cardiopolmonare che misura gli scambi gassosi respiro per respiro e che consente di identificare problemi che a riposo non emergerebbero. “Questo test permette di integrare in maniera efficiente l’analisi di cuore, polmoni e muscoli sotto sforzo e come interagiscono tra loro”, spiega Cerasari. “Capita infatti che con questo genere di analisi emergano alterazioni che meritano di essere ulteriormente approfondite”.
  3. Un parametro molto importante per la valutazione del respiro, poi, è il VO2max, che indica il massimo consumo di ossigeno sotto sforzo e, secondo diversi studi scientifici, è collegato all’aspettativa di vita. “Valori elevati sono associati a una durata della vita più lunga e a un minore rischio di ammalarsi”, precisa Cerasari, che aggiunge: “Dall’analisi del respiro siamo anche in grado di valutare parametri metabolici, cioè capire come una persona utilizza i nutrienti, ed eventualmente come intervenire a modificare la dieta”.
  4. Non è tutto. Con il test da sforzo cardiopolmonare si possono anche identificare le soglie di allenamento, capendo quando una persona comincia a produrre acido lattico e quindi come dovrebbe allenarsi per mantenersi in ottime condizioni di salute. “Simili analisi valgono tanto per gli sportivi, quanto per persone con patologie”, commenta Cerasari. “Servono infatti a impostare programmi di rieducazione e di allenamento personalizzati per il conseguimento di obiettivi stabiliti, che siano migliorare le prestazioni agonistiche o prevenire il peggioramento di una malattia”.

Come si allena il respiro?

Accanto ai test clinici e funzionali, un’altra componente importante nell’analisi della respirazione è quella biomeccanica dei quattro diaframmi del corpo: il diaframma propriamente detto (il principale muscolo respiratorio), quello toracico, pelvico e cervicale. Alterazioni del loro funzionamento e una mancanza di coordinazione incidono sull’efficienza della respirazione.

“All’interno della SoLongevity Clinic facciamo eseguire posture specifiche per analizzare la colonna vertebrale e le catene muscolari respiratorie centrali e periferiche. In questo modo si evidenziano i limiti posturali, si identificano eventuali nodi critici clinici e osteopatici su cui agire”, spiega Dario Morelli, specialista e trainer del respiro. “Lo scopo è quello di definire un programma di ginnastica respiratoria: stretching dei muscoli respiratori, aumento della mobilità e riallenamento”.

Uno dei sistemi per allenare il respiro è utilizzando uno specifico device che induce un’iperventilazione profonda ad anidride carbonica costante (evita i giramenti di testa). Simula, in sostanza, un’attività fisica intensa mettendo i muscoli respiratori sotto sforzo per allenare la resistenza e rendere efficiente la pompa respiratoria. “Mettendo i muscoli respiratori nella loro migliore condizione, avremo come riscontro valori di VO2max più alti, ad indicare maggiore efficienza e linearità in tutte le fasi di lavoro”.

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