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I dolcificanti con zero calorie potrebbero alterare il microbioma

Articolo di SoLongevity Research
Lo suggerisce uno studio pubblicato su Cell. I ricercatori hanno indagato gli effetti sulla flora intestinale di dolcificanti quali aspartame, saccarina, stevia o sucralosio, analizzandone anche gli effetti sulla glicemia

Di cosa parla questo articolo

  • Cosa sono i dolcificanti artificiali
  • I risultati sul microbioma umano e sulla glicemia
  • La chiave è lo stile di vita

Le “soluzioni” light allo zucchero

L’eccesso di zuccheri semplici, nascosti in molti prodotti alimentari lavorati e bevande, fa male alla salute dell’organismo. Lo stile di vita moderno e la grande distribuzione alimentare ci espongono continuamente a questi prodotti, sia fuori sia dentro casa, tanto che per molte persone questi hanno sostituito il consumo di alimenti naturali e provenienti da materie prime non lavorate. Per ovviare parzialmente al problema, quando ci si è resi conto dei danni alla salute causati dall’eccesso di zuccheri semplici sono state introdotte sostanze artificiali alternative in grado di conferire il sapore dolce senza aggiungere nutrienti. Si tratta degli edulcoranti, o dolcificanti con zero calorie. La notizia, però, è che nemmeno questi sono a costo zero per l’organismo: secondo un nuovo studio condotto dal Weizmann Institute of Science e dal German National Cancer Center, pubblicato su Cell, sarebbero in grado di alterare il microbioma intestinale di chi li consuma e, con esso, il livello di zuccheri nel sangue (o glicemia).

L’effetto dei dolcificanti artificiali nell’intestino

Le principali sostanze che si trovano in commercio nei prodotti dolci edulcorati artificialmente sono aspartame, saccarina, stevia o sucralosio. I ricercatori hanno selezionato un gruppo di 120 persone che, nella loro alimentazione, dichiarava di evitare accuratamente queste sostanze, e li ha divisi in sei gruppi: due di controllo e quattro che ingerivano una quantità di dolcificanti minima e inferiore ai limiti consigliati dalla FDA. Analizzando il microbioma di quest’ultimi, i ricercatori si sono accorti che esso presentava una composizione alterata rispetto al gruppo di controllo e, in generale, a questa alterazione corrispondeva anche un cambiamento nei livelli di glicemia. Due dei dolcificanti analizzati, in particolare, la saccarina e il sucralosio, avevano un impatto significativo sulla tolleranza al glucosio negli adulti sani.

La stevia è uno dei dolcificanti light più diffusi in commercio, assieme ad aspartame, saccarina e sucralosio

I dolcificanti artificiali hanno un impatto sulla tolleranza al glucosio negli individui sani

La prova del nove in ambiente sterile

Per capire se la causa delle alterazioni osservate fosse proprio l’ingestione dei dolcificanti light, i ricercatori hanno contaminato l’intestino privo di microbioma di alcuni topi allevati in condizioni di totale sterilità con il microbioma delle persone seguite nello studio. I topi che ricevevano il microbioma degli individui che avevano consumato i dolcificanti artificiali sviluppavano le stesse alterazioni del sangue osservate nelle persone, mentre quelli che ricevevano il microbioma dal gruppo di controllo non riportavano alcun cambiamento.

La chiave è lo stile alimentare

Oltre all’alterazione del microbioma, alcuni studi recenti hanno mostrato che potrebbero esserci delle conseguenze negative nella salute cardiovascolare. È sempre più evidente che la soluzione non sia sostituire lo zucchero con edulcoranti artificiali, ma abituarsi a ridurre in generale l’apporto di zuccheri nella dieta. Bisogna innanzitutto sensibilizzare la popolazione rispetto a questi temi, dicono gli esperti, anche per evitare che le persone si sentano libere di aumentare il consumo di bevande e cibi dolci proprio perché edulcorate con queste sostanze artificiali che promettono di essere light e senza calorie.

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