Negli ultimi venti anni la medicina ha vissuto una grande rivoluzione. L’accelerazione nella genomica e nelle altre scienze omiche ha portato a un profondo cambiamento nell’approccio alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento delle malattie

Negli ultimi venti anni la medicina ha vissuto una grande rivoluzione. L’accelerazione nella genomica e nelle altre scienze omiche ha portato a un profondo cambiamento nell’approccio alla prevenzione, alla diagnosi e al trattamento delle malattie
La lunghezza dei telomeri è considerata uno degli hallmark dell’invecchiamento, ma nuove ricerche stanno svelando che la loro “misurazione” sembra essere indicativa più dello stato di salute che dell’età biologica. Come spiega Valentina Bollati, professore associato al Dipartimento di Scienze cliniche e di comunità e all’Epiget Lab dell’Università Statale di Milano
È uno dei più potenti antiossidanti naturali presenti nel nostro organismo. Ha un ruolo centrale nella produzione e nella riparazione dei tessuti e ci difende da numerose malattie. E ha un ruolo importante nei processi fisiologici legati all’invecchiamento
Antiossidante e antinfiammatorio, il resveratrolo sembra avere anche azione antivirale, limitando la replicazione del Sars-Cov-2 nelle cellule dell’epitelio nasale
Una dieta ricca di questi alimenti aumenta la diversità dei microrganismi presenti nel microbioma intestinale e riduce l’infiammazione
NAD+ è una molecola coinvolta nel metabolismo cellulare e nell’invecchiamento. All’aumentare dell’età, infatti, il suo livello diminuisce. Ma, con un’opportuna supplementazione, è possibile ripristinarli
Un tempo la si vedeva solo come utile e protettiva, oggi sappiamo che l’infiammazione può contribuire allo sviluppo di numerose patologie.
Il particolato PM2.5 provoca il calo dei livelli di una proteina, la sirtuina 2, che regola importanti processi fisiologici alla base dell’infiammazione delle vie respiratorie. Lo svela uno studio che individua anche una potenziale strada terapeutica
Una delle misure dell’età biologica, la lunghezza dei telomeri, potrebbe predire il rischio di sviluppare forme di Covid-19 severe. Il risultato vale soprattutto per le donne over 65
Il nuovo coronavirus ha mostrato di avere effetti neurologici e neuropsichiatrici anche a lungo termine. Si indaga sui meccanismi e sull’ipotesi che l’infiammazione predisponga allo sviluppo di malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson
Secondo uno studio condotto dall’IFOM di Milano e dall’IGM-CNR di Pavia, il motivo per cui le persone in età avanzata sono più suscettibili al virus SARS-CoV-2 potrebbe essere legato ai danni genetici correlati all’invecchiamento
Il ruolo dei geni nel modo in cui invecchiamo si è ridimensionato negli ultimi anni. Molto, infatti, dipende dall’epigenetica, l’insieme di reazioni bio-chimiche che agiscono sul genoma. Ecco cos’è l’invecchiamento epigenetico e cosa possiamo fare per rallentarlo