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Le polveri sottili accendono l’infiammazione provocando il calo di una sirtuina

Articolo di Solongevity Research
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Il particolato PM2.5 provoca il calo dei livelli di una proteina, la sirtuina 2, che regola importanti processi fisiologici alla base dellinfiammazione delle vie respiratorie. Lo svela uno studio che individua anche una potenziale strada terapeutica

Di cosa parla questo articolo

  • Scoperto un meccanismo con cui le polveri sottili PM2.5 promuovono l’infiammazione delle vie respiratorie
  • E’ stato osservato che le PM2.5 riducono i livelli della sirtuina 2 e che proprio questo meccanismo dà il via al processo infiammatorio
  • Nei topi, un composto chiamato triptolide ha mostrato di poter inibire l’infiammazione

 

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L’Italia è prima in Europa per il numero di morti dovuti alle polveri sottili, secondo i dati di un recente studio sul Lancet, e undicesima per decessi da polveri sottili PM2.5. Le PM2.5 danneggiano i polmoni e altri organi e tessuti, aumentando il rischio di infezioni respiratorie, di diversi tipi di cancro, di malattie cardiache e non solo. Oggi, uno studio condotto dall’Air Force Medical University, istituzione militare cinese dedicata alla formazione accademica, ha messo a fuoco un possibile meccanismo con cui il particolato PM2.5 accenderebbe l’infiammazione nelle vie respiratorie. Comprendere le origini di questo processo è importante per individuare nuove strategie preventive e possibili bersagli terapeutici. La chiave si troverebbe nelle sirtuine, un gruppo di 7 proteine molto importanti per il nostro organismo, e in particolare in una di queste, la sirtuina 2 (SIRT2). I risultati, per ora ottenuti in un modello animale, sono pubblicati sulla rivista Frontiers in Medicine.

Le polveri sottili PM2.5

Il particolato PM2.5 è composto da particelle di dimensioni uguali o minori di 2,5 micrometri (millesimi di millimetro). Queste polveri molto fini possono entrare nei bronchi. Inoltre, a differenza del particolato più spesso, come il PM10, riescono a raggiungere anche gli alveoli polmonari e da qui a passare nel sangue.

Gli scienziati hanno dimostrato che le PM2.5 sono in grado di provocare infiammazione delle vie respiratorie e un’iper-reattività bronchiale nei topi. La ricerca ha identificato un possibile ingranaggio dietro alla “macchina” dell’infiammazione. Il meccanismo è complesso e composto da più passaggi.

Le polveri sottili PM2.5 raggiungono i bronchi e gli alveoli polmonari, riuscendo da qui a passare nel sangue

Un ingranaggio complesso

In questi passaggi hanno un ruolo anche le sirtuine, proteine prodotte naturalmente dal nostro organismo, che regolano importanti processi metabolici e che svolgono un’azione “anti-invecchiamento” delle cellule, contribuendo a prevenire numerose malattie. Sapevamo già che la sirtuina 2 funge da mediatore all’interno di un processo fisiologico alla radice dell’infiammazione. Più nel dettaglio, SIRT2 modula alcune reazioni chimiche che coinvolgono un’altra proteina, in sigla p65, che a sua volta è alla base dell’attivazione della struttura proteica NF-κB. Quest’ultima sostanza gioca una parte essenziale nell’infiammazione e nell’immunità innata, la prima linea di difesa che possediamo fin dalla nascita, e ha un ruolo anche nello sviluppo e nella progressione del cancro. La proteina NF-κB si attiva in tutte le reazioni delle cellule sollecitate da stimoli esterni, fra cui anche gli attacchi di virus, batteri e altri patogeni.

Gli scienziati hanno dimostrato che le PM2.5 sono in grado di provocare infiammazione delle vie respiratorie e un’iper-reattività bronchiale nei topi

Come agiscono le PM2.5

Nello studio gli scienziati hanno scoperto che l’esposizione alle polveri sottili PM2.5 riduce i livelli della sirtuina 2 (SIRT2) nei tessuti bronchiali. Questo calo ha attivato specifiche reazioni chimiche della proteina p65 che hanno dato il via al percorso fisiologico all’origine dell’infiammazione nelle vie respiratorie. Nello studio, successivamente l’infiammazione ha promosso nei topi un’eccessiva reattività dei bronchi e un ispessimento di alcune parti del loro tessuto. Inoltre, la secrezione di muco era maggiore e i ricercatori hanno osservato un restringimento della trachea. Negli animali in cui la SIRT2 è stata silenziata in laboratorio, l’infiammazione e il peggioramento erano più marcati.

Le PM2.5 riducono i livelli della sirtuina 2 e in questo modo danno il via al processo che porta all’infiammazione delle vie respiratorie

Una buona notizia c’è: i ricercatori hanno scoperto che il triptolide, un composto noto come inibitore della proteina p65, interviene nel processo infiammatorio e riesce a porre un freno importante. I risultati sono ancora preliminari ma mettono in un luce un meccanismo finora sconosciuto con cui le polveri sottili potrebbero danneggiare le nostre vie respiratorie.

 

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Loris Bonamassa è un imprenditore veneto, fondatore dell’azienda di famiglia. È stato Presidente del Gruppo Sistemi per Dormire (Federlegno) e Rappresentative in European Bedding Industries Association (EBIA). Ha portato in Italia la figura dello Sleep Coach e ha fondato la STB Sleep Trainer Bonamassa Academy, che forma e certifica gli “allenatori del sonno”, con la collaborazione di medici, società scientifiche e dello sport professionistico. È membro di varie associazioni, tra cui: World Sleep Society (WSS), Società Italiana di Medicina del Sonno Odontoiatrica (SIMSO), European Sleep Research Society (ESRS), Narcolepsy Network Organization, Perform SMC – Sport Medical Center, Med&Sport First Integrated Academy, International Sports Science Association (ISSA Europe), SANIS Kinetic Fitness & Performance School. Ha scritto numerosi libri divulgativi sul sonno, tra cui “L’arte del dormire” e l’ultimo “Sonno e sorrisi” edito da Rubbettino (2023).

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