Età Neurocognitiva: come misurare la Riserva Cognitiva
Le componenti dell’Età Celebrale
L’età del nostro cervello è in qualche modo riferibile alle sue capacità intrinseche, che a sua volta dipendono dalla combinazione di 2 dimensioni, chiamate nel linguaggio delle neuroscienze: Riserva Celebrale (Brain Reserve) e Riserva Cognitiva (Cognitive Reserve)
La prima è riferibile all’espetto organico (neuroni, sinapsi, materia bianca, corteccia celebrale, ….), la seconda al modo in cui queste risorse organiche vengono usate per svolgere determinate funzioni (ricordare, risolvere, comprendere, ……)
Possiamo quindi dire che l’età del nostro cervello è una combinazione di struttura e di funzioni, ovvero detto in parole più semplici, della qualità e quantità di neuroni, sinapsi e corteccia celebrale (struttura) e di come questi lavorano assieme per produrre un risultato (funzioni) .
La valutazione della Riserva Celebrale si appoggia su analisi strumentali sofisticate come la Risonanza Magnetica e la PET-SPECT e l’uso di mezzi di contrasto. La Riserva Cognitiva, per contro, ha una valutazione più deduttiva (tramite questionario) e può essere rinforzata con metodi di misurazione dei singoli domini cognitivi tramite test digitali o analogici.
Possiamo quindi dire che l’età del nostro cervello è una combinazione di struttura e di funzioni, ovvero detto in parole più semplici, della qualità e quantità di neuroni, sinapsi e corteccia celebrale (struttura) e di come questi lavorano assieme per produrre un risultato (funzioni) .
Misurare la Riserva Cognitiva è un pò come valutare l’affidabilità di un’automobile guardando i tagliandi e gli interventi di manutenzione che ha fatto e valutando lo stile di guida utilizzato negli anni.
LA RISERVA COGNITIVA
è un valore che sintetizza il processo di accantonamento di risorse, cognitive e cerebrali, che avviene nel corso di tutta la vita e che possono essere utilizzate dal soggetto quando si presenta una situazione che mette a rischio il funzionamento del cervello. E’ questo il motivo per cui la proponiamo come dimensione principale per valutare l’età neurocognitiva.
Misurare la Riserva Cognitiva è un pò come valutare l’affidabilità di un’automobile guardando i tagliandi e gli interventi di manutenzione che ha fatto e comprendendo che stile di guida è stato utilizzato negli anni.
La differenza rispetto ad una autovettura, che aumenterebbe la sua usura con l’uso, è che più abbiamo usato il nostro cervello per studio, lavoro e diletto maggiore è la nostra capacità di restare cognitivamente attivi e performanti in tarda età.
Non esiste un modo univoco di calcolare la Riserva Cognitiva, ma diversi metodi validati clinicamente. Vi proponiamo quello sviluppato dall’Università di Padova che si presta all’auto-somministrazione.
Lo potete somministrare a voi stessi o ai vostri cari, sapendo che è sempre bene confrontarsi con uno specialista una volta ottenuto il risultato
Il Calcolo della Riserva Cognitiva
E’ semplice da compilare e non occorre particolari abilità, ma se lo volete fare bene vi consigliamo di leggere le istruzioni che trovate su questo link: http://www.cirmanmec.unipd.it/…/CRIq%20italian…
Il risultato del test si concluderà con un punteggio e posizionandovi all’interno di un gruppo di riferimento. Il punteggio più alto vi conforterà che siete ben attrezzati per affrontare il tempo che passa, mentre punteggi più bassi, potrebbero segnalare un rischio futuro.
Attenzione!
La Riserva Cognitiva può evolvere: anche chi non ha punteggi rassicuranti, può iniziare ad allenare il suo cervello per restare funzionalmente giovane e guadagnare punti. Chi ha ottenuto valori alti deve invece operare per preservare il capitale che ha messo da parte negli anni, e nel caso, fare un passo in più per capire come si comporta per ognuno dei 6 domini cognitivi che raggruppano le nostre funzioni.
Il test sulla valutazione della Riserva Cognitiva lo trovate a questo indirizzo: https://www.math.unipd.it/~gaggi/CRIq4/