Cosa significa metabolismo?
A causa di messaggi ambigui e a volte di vere e proprie speculazioni, è rimasta nel sentire comune l’idea che una persona in sovrappeso, che magari anche provandoci non riesce a dimagrire, abbia un metabolismo lento e che accelerarlo sia la chiave per dimagrire. Ebbene, le cose sono un po’ più complicate di così. Vediamo perché.
Innanzitutto, è necessario fare chiarezza su cosa significhi metabolismo, un termine che in generale indica l’insieme dei processi biochimici che producono energia a partire dai nutrienti, e la bruciano per permettere all’organismo di sopravvivere e di svolgere qualsiasi attività.
Il metabolismo ha una velocità, che è diversa da persona a persona e che è influenzata da diversi fattori: alcuni non modificabili, come la genetica e l’età, e altri invece che sono modificabili, come l’apporto di nutrienti e le attività quotidiane. Se, per esempio, con l’età il metabolismo “rallenta”, facendo attività fisica si può mantenere a un ritmo più elevato.
“Metabolismo lento” e “accelerare il metabolismo” sono espressioni scientificamente imprecise. Meglio dire, piuttosto, “regolare il metabolismo”
Tassi metabolici basale e a riposo
Quando la parola metabolismo viene usata in determinati contesti, come in relazione a prodotti che aiutano a perdere peso, ciò a cui si allude è la possibilità di intervenire sul tasso metabolico basale o sul tasso metabolico a riposo, componenti del metabolismo su cui abbiamo meno controllo. Il primo misura il numero minimo di calorie di cui il corpo ha bisogno per mandare avanti le proprie funzioni di base, come la respirazione, la divisione cellulare, il mantenimento della temperatura. Il secondo, invece, misura il numero di calorie che il corpo brucia mentre è a riposo.
Metabolismo e dimagrimento
Sebbene sia possibile che persone con questa quota del metabolismo “lenta” impieghino più tempo per perdere peso rispetto a persone con un metabolismo a riposo “veloce”, tentare di “accelerarla” non sembra essere poi così determinante al fine del conseguimento del risultato. D’altra parte ci sono evidenze di come sia possibile dimagrire e mantenere il controllo del peso regolarizzando il proprio metabolismo, il che implica che in alcuni casi possa persino “rallentare”. La chiave, infatti, è ridurre l’apporto calorico, che fisiologicamente “rallenta il metabolismo”, e aumentare il dispendio energetico con l’attività fisica, che invece “accelera il metabolismo”.
Il metabolismo ha una velocità che è diversa da persona a persona e che è influenzata da diversi fattori: alcuni modificabili, come l’apporto di nutrienti e l’attività fisica
Regolare il metabolismo
Deve a questo punto essere chiaro che “metabolismo lento” e “accelerare il metabolismo” sono espressioni scientificamente imprecise. Meglio dire, piuttosto, “regolare il metabolismo”, e questo può essere fatto, appunto, affiancando un regime ipocalorico al movimento fisico. I regimi ipocalorici – condotti secondo precisi criteri ed evitando il fai-da-te – sono una strategia chiave non solo per perdere peso ma per regolare processi metabolici fondamentali. Essi scateno delle reazioni di compensazione, dette ormetiche, molto simili al reset di un computer.
In regimi di questo tipo non esistono soluzioni facili ma alcuni prodotti, come quelli di SoLongevity che contengono la formula GluReNad (come Cell Fasting), possono aiutare a regolarizzare il metabolismo, e contribuiscono anche a diminuire la sensazione di fame durante il digiuno. Il brevetto GluReNad opera “ingannando” i sensori del metabolismo cellulare e stimolandoli come se fossero in una condizione di digiuno, migliorando l’efficacia di uno stile di vita pro-longevità.