Dove si trovano e a cosa servono i mitocondri?
I mitocondri sono organelli presenti all’interno di quasi tutte le cellule animali e vegetali. Quando vengono isolati in laboratorio assumono una forma “a rene” o tubolare, ma dentro le cellule possono fondersi a formare una rete; hanno una doppia membrana e possiedono un proprio Dna diverso da quello della cellula. Il loro ruolo principale e indispensabile è quello di fornire energia: attraverso un processo chiamato respirazione aerobica ricavano da substrati organici (zuccheri, grassi, proteine) grandi quantità di adenosina trifosfato (AtpL'adenosina trifosfato (ATP) può essere definito la "moneta energetica" della cellula, lo strumento attraverso cui la cellula realizza processi che necessitano di energia (endoergonici) ed è prodotto da reazioni che liberano energia (esoergonici).), una sorta di moneta molecolare che le cellule possono spendere per svolgere le loro funzioni (metabolismo cellulare). Sono coinvolti anche in molti altri processi cellulari, tra cui l’apoptosi (cioè la morte cellulare) e la regolazione dello stato di ossidazione.
Cos’è la rigenerazione mitocondriale?
I mitocondri sono costantemente soggetti ai danni dello stress ossidativo: le reazioni biochimiche che avvengono al loro interno, infatti, producono radicali liberiUn radicale libero è una molecola o un atomo particolarmente reattivo che contiene almeno un elettrone spaiato nel suo orbitale più esterno. A causa di questa caratteristica chimica, i radicali liberi sono altamente instabili e cercano di tornare all'equilibrio rubando all'atomo vicino l'elettrone necessario per pareggiare la propria carica elettromagnetica. Questo meccanismo dà origine a nuove molecole instabili, innescando una reazione a catena che, se non viene arrestata in tempo, finisce col danneggiare le strutture cellulari ed i processi metabolici., cioè molecole reattive che possono danneggiarele strutture biologiche. Con il tempo, dunque, questi organelli si deteriorano e vengono sostituiti grazie a un meccanismo chiamato biogenesi mitocondriale. A giocare un ruolo chiave nella loro “manutenzione” c’è un altro processo chiamato mitofagia, ossia la digestione dei mitocondri non funzionanti, che vengono ridotti nelle loro componenti essenziali e che quindi possono essere riutilizzati.
Come stimolare i mitocondri?
Con l’avanzare dell’età, diminuisce la capacità di attuare i processi di manutenzione dei mitocondri e di mantenere, quindi, un corredo di organelli efficienti. Negli anni, per esempio, la mitofagia diventa meno funzionale e il corpo accumula un numero crescente di mitocondri malfunzionanti. L’efficienza dei mitocondri può essere valutata da uno specifico test di laboratorio, ma per tutelarla dagli effetti del tempo è possibile attuare strategie che aiutino a bloccare i processi ossidativi. Si può per esempio ricorrere all’integrazione di molecole di origine naturale, tra cui i NadIl NAD (Nicotinammide adenindinucleotide ) è un co-enzima essenziale al metabolismo della cellula, intervenendo nell'attività di più di 200 proteine-enzimatiche che governano il processo energetico della cellula stessa. Con l'età, si diventa deficitari di questo co-enzima alterando il catabolismo cellulare. boosters, che lavorano sul ciclo di generazione energetica. Un ottimo alleato è anche l’urolotina A, una sostanza che aiuta il corpo ad effettuare correttamente il processo della mitofagia. In linea generale, seguire uno stile di vita adeguato che sia caratterizzato da un’alimentazione ricca di prodotti anti-ossidanti e un’attività fisica regolare può contribuire a mantenere una buona funzionalità dei mitocondri. L’urolitina A, per esempio, è una sostanza che viene prodotta anche nel nostro corpo dai batteri intestinali ed è favorita da una dieta ricca di polifenoli, come quelli presenti in noci, bacche e melograni.