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L’urolitina A promuove la ‘manutenzione’ dei mitocondri e dei muscoli

Articolo di SoLongevity Research
Uno studio americano ha misurato gli effetti della supplementazione di urolitina A sulla resistenza dei muscoli e la salute mitocondriale. I risultati suggeriscono che la sostanza aiuti un processo chiamato mitofagia, con cui le cellule sostituiscono i mitocondri danneggiati

Di cosa parla questo articolo

  • I mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, con il tempo si deteriorano e vengono sostituiti
  • Un processo chiamato mitofagia provvede al ricambio dei mitocondri non funzionanti, ma con l’invecchiamento diventa sempre meno efficiente
  • La supplementazione di urolitina A può promuovere la mitofagia, migliorando la salute metabolica e la resistenza muscolare

Qual è il ruolo dei mitocondri?

Le cellule sono macchine biologiche estremamente complesse. Possono fare un po’ di tutto sfruttando le informazioni codificate nel loro Dna, ma per riuscirci ovviamente hanno bisogno di carburante. A fornirlo sono i mitocondri, le cosiddette centrali energetiche delle cellule, dove zuccheri, grassi e proteine assunti con l’alimentazione vengono trasformati in ATP, l’ingrediente principale di tutti i processi coinvolti nel metabolismo cellulare. Con l’invecchiamento, però, i mitocondri diventano sempre meno efficienti nel produrre energia, contribuendo al declino delle nostre capacità fisiche. Fortunatamente, alcune sostanze possono aiutare a contrastare gli effetti del tempo: sembra essere il caso dell’urolitina A, la cui supplementazione – dimostra uno studio su Jama Network Open – potrebbe contribuire a mantenere in salute le cellule e donare forza ai nostri muscoli, agendo su un processo di “manutenzione” dei mitocondri noto come mitofagia.

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Cos’è la mitofagia?

“I mitocondri sono come batterie che alimentano le cellule del nostro corpo”, spiega David Marcinek, un radiologo dell’Università di Washington che ha diretto la ricerca. “Con il tempo possono guastarsi, e con la mitofagia le cellule riconoscono l’insorgenza di questi problemi ed eliminano i mitocondri danneggiati, riducendoli nei loro componenti essenziali che possono quindi essere riutilizzati. Con l’invecchiamento però la mitofagia diventa meno efficiente e il corpo accumula un numero crescente di mitocondri malfunzionanti. Ed è uno dei motivi per cui i muscoli diventano progressivamente meno ‘resistenti’ quando invecchiamo”.

La supplementazione di urolitina A potrebbe contribuire a mantenere in salute le cellule e donare forza ai nostri muscoli, agendo su un processo di “manutenzione” dei mitocondri

Cos’è l’urolitina A?

L’urolitina A viene prodotta nel nostro corpo dai batteri intestinali ed è favorita da una dieta ricca di polifenoli, come quelli presenti, ad esempio, nei melograni, nelle bacche e nelle noci. Poiché la dieta, l’età, la genetica e le malattie influenzano la composizione del microbioma intestinale, le persone producono urolitina A a ritmi diversi.

Cosa mostra il nuovo studio sull’urolitina A?

Già in passato, alcune ricerche condotte su modelli animali e sull’essere umano avevano dimostrato che l’urolitina A potrebbe aumentare la capacità delle cellule di effettuare correttamente la mitofagia. E per questo motivo Marcinek e il suo team hanno deciso di verificare se la supplementazione di urolitina potesse avere effetti sulle capacità muscolari di persone che, a causa dell’età, possiedono un numero crescente di mitocondri malfunzionanti nel loro organismo. In tutto, 66 persone over 60 hanno partecipato allo studio. Metà di loro ha assunto un grammo di urolitina A ogni giorno per un mese, e al termine dell’esperimento i ricercatori hanno valutato le capacità fisiche dei due gruppi e l’efficacia dei loro mitocondri nella produzione di energia.

Con l’invecchiamento la mitofagia diventa meno efficiente e il corpo accumula un numero crescente di mitocondri malfunzionanti.

Quale potrebbe essere il vantaggio della supplementazione di urolitina A?

I risultati hanno mostrato un miglioramento nella capacità muscolare del gruppo che ha assunto l’urolitina A, in particolare nella resistenza alla fatica durante contrazioni consecutive dei muscoli delle mani e delle gambe. Non sono emerse invece differenze tra i due gruppi nella capacità di produrre ATP, ma nei soggetti che hanno assunto urolitina sono stati individuati livelli più bassi di sostanze come l’acilcarnitina e i ceramidi, collegate all’insorgenza di disturbi metabolici che coinvolgono i mitocondri. Un indizio – scrivono i ricercatori – degli effetti benefici dell’urolitina A.

“Questi cambiamenti possono suggerire che il trattamento influenza le condizioni metaboliche delle persone”, ha spiegato Marcinek. “Anche se non ha migliorato la produzione massima di ATP, ha migliorato comunque il metabolismo generale dei partecipanti”. L’urolitina A, assunta sotto controllo medico, potrebbe quindi risultare utile per chi non riesce ad effettuare un po’ di esercizio fisico a causa di un indebolimento muscolare legato all’invecchiamento o all’insorgenza di patologie croniche.

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