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Il rischio di malattie? Lo dice il tuo “orologio infiammatorio” (parte 2/3)

Articolo di SoLongevity Research
Quando si parla di patologie cardiovascolari, l'età del sistema immunitario conta di più di quella anagrafica. Oggi l'“orologio infiammatorio” iAge consente di stimarla. Come funziona?

L’orologio infiammatorio

I dati sono stati poi combinati e rielaborati mediante un algoritmo di intelligenza artificiale (IA). L’IA ha permesso di creare l’ “orologio infiammatorio”, che suggerisce l’età immunitaria. Nell’architettura dell’orologio infiammatorio, sono determinanti i livelli di 50 citochine, i cui valori, lavorati dall’algoritmo, hanno restituito il punteggio infiammatorio associato sia alla risposta immunitaria sia al rischio della persona di sviluppare numerose malattie legate all’invecchiamento.

L’intelligenza artificiale quantifica l’infiammazione “cattiva” e restituisce un punteggio indicativo dell’età immunitaria

Il modello funziona: dalle analisi del sangue sui grandi anziani bolognesi è emerso che l’età infiammatoria era in media di 40 anni in meno e un ultracentenario aveva un’età infiammatoria di 25 anni.

Gli autori hanno scoperto che fra le sostanze centrali per la stima dell’età del sistema immunitario c’è una proteina, la citochina CXCL9, che attrae cellule immunitarie sul sito di un’infezione e che risulta in forte aumento dopo i 60 anni.

Attenzione al cuore e non solo

Questa citochina, prodotta non solo dal sistema immunitario ma anche dalle cellule endoteliali che rivestono le pareti interne dei vasi sanguigni, ha un ruolo in varie malattie cardiovascolari.

Non sempre l’età immunitaria è allineata all’età anagrafica di una persona

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