Monitoraggio continuo della glicemia: il punto di partenza per una nutrizione di precisione

Articolo di SoLongevity Research
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misurazione glicemia
Scopri come la misurazione della glicemia eseguita in maniera dinamica può aiutare a personalizzare la nutrizione e a migliorare la salute metabolica

Di cosa parla questo articolo

  • Il programma per la nutrizione di precisione di SoLongevity si basa anche sul monitoraggio continuo della glicemia

 

  • In un periodo di osservazione di due settimane, è possibile comprendere come variano le curve glicemiche in risposta a fattori esogeni ed endogeni

 

  • L’obiettivo non è, ovviamente, eliminare le oscillazioni della glicemia (cosa impossibile e incompatibile con la vita), ma aumentare la consapevolezza del proprio stile di vita e migliorare la salute metabolica

Obiettivo: nutrizione di precisione

Ci sono molti buoni motivi per conoscere come variano i propri i livelli di glucosio nel sangue durante le 24 ore. Motivi legati non solo al diabete: misurare la glicemia in modo dinamico e continuo, infatti, significa accedere a una miriade di informazioni rispetto a importanti fattori che influenzano la nostra salute e il nostro processo di invecchiamento.

Cosa sono glucosio, glicemia e insulina?

Cominciamo col dire cosa sono il glucosio e la glicemia. Il primo è lo zucchero usato dalle cellule per produrre energia (molti degli alimenti che mangiamo si trasformano in glucosio). La glicemia è il suo valore nel sangue, generalmente espresso in mg/dl. Affinché il glucosio possa entrare nelle cellule, però, serve l’insulina, un ormone secreto dal pancreas.

Abbiamo, però, un bel braccio destro di supporto al pancreas, ovvero il muscolo: quando sollecitato, è in grado di far entrare glucosio anche senza la diretta azione dell’insulina, motivo in più per mantenerlo allenato.

 

I rialzi glicemici sono sempre pericolosi?

Qui è importante ricordare che i rialzi glicemici e i rialzi di insulina dopo i pasti sono del tutto fisiologici (il livello di zuccheri nel sangue ovviamente sale in funzione del cibo introdotto e, nelle persone sane, nel giro di un paio d’ore torna ai livelli basali proprio grazie alla produzione di insulina). Quando, invece, l’insulina non viene prodotta a sufficienza o quando l’organismo non riesce ad utilizzarla nel modo appropriato, si verifica un innalzamento ampio e/o prolungato della glicemia, che rappresenta, alla lunga, un rischio per la salute.

In linea di massima, una buona curva glicemica è quella che si disegna con basse oscillazioni dopo un pasto e che si riassorbe velocemente nella stabilità.

A cosa serve l’emoglobina glicata?

Di solito, la misurazione della glicemia si fa a digiuno e un suo valore troppo alto è una spia di una condizione di prediabete o diabete. Ma il singolo valore puntuale serve a ben poco: proprio come la pressione, può infatti essere influenzata da moltissimi fattori. Misurazioni più indicative sono la curva glicemica (dopo l’assunzione di una soluzione glucosata) e l’emoglobina glicata, che permette di valutare l’andamento medio della glicemia degli ultimi 3 mesi: questi esami sono normalmente prescritti dal medico proprio quando vi è il sospetto di diabete o prediabete.

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La misurazione della glicemia con il sensore CGM

Il valore medio (emoglobina glicata), però, non rende conto di come la glicemia oscilli nei diversi momenti della giornata (espressione di variabilità glicemica). Ed è esattamente da qui che SoLongevity vuole partire per offrire un servizio di nutrizione di precisione che non miri solo al dimagramento, ma che abbia un’importante ricaduta sulla prevenzione del diabete e di altre condizioni pre-patologiche e patologiche.

Il Programma di nutrizione di precisione SoLongevity prevede un periodo di monitoraggio della glicemia per circa 2 settimane, in modo dinamico e continuo, attraverso il sensore CGM (Continuous Glucose Monitoring, normalmente utilizzato nei pazienti con diabete): un piccolo patch che viene applicato sul braccio, in modo indolore e non invasivo.

I dati vengono analizzati da un dietista esperto, e comparati con le informazioni sui pasti e sulle attività della giornata. È come se, invece che delle istantanee, potessimo avere un film che ci permette di vedere come i diversi comportamenti, le diverse scelte alimentari, le diverse abitudini di vita – tra cui l’attività fisica, il sonno, la gestione dello stress e così via – influenzano parametri endocrini e metabolici, individuo per individuo.

Il monitoraggio della glicemia con il sensore CGM non ha certo il fine di eliminare le oscillazioni della glicemia, cosa che non sarebbe possibile ottenere anche perché non è compatibile con la vita: l’obiettivo è di aumentare la consapevolezza del proprio stile di vita e delle ricadute che ha sulla propria salute metabolica.

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Cos’è la salute metabolica?

Ormai è noto che il consumo abituale di zuccheri, di farina raffinate, di prodotti processati e ultra-processati porti a un vero e proprio stress endocrino, metabolico e infiammatorio.

Come spiega Ilaria Bertini, dietista che collabora con SoLongevity, quello che mangiamo e il nostro stile di vita possono generare e alimentare disfunzioni endocrino-metabolico-infiammatorie a livello sia microscopico (molecolare) sia macroscopico (del fenotipo). La maggior parte di queste disfunzioni “lavora” subdolamente per anni prima che si manifestino danni o patologie, e va ad accelerare l’invecchiamento.

Purtroppo sono molto difficili da individuare con la diagnostica convenzionale: “La salute metabolica, ovvero la capacità di gestire al meglio l’energia, è fondamentale per un invecchiamento in salute. Ampie oscillazioni continue di ipoglicemia e di iperglicemia si sovrappongono, infatti, a stress ossidativo, infiammazione cronica, glicazione, fenomeni di iperinsulinemia e insulino-resistenza, che poi, a cascata, possono portare alla vera e propria sindrome metabolica, a malattie neurodegenerative e cardiovascolari, e possono contribuire ad alterare in maniera profonda anche l’equilibrio ormonale e del sistema immunitario”.

Interpretare il monitoraggio della glicemia

Come abbiamo anticipato, la variabilità glicemica è un parametro relativamente nuovo che non rientra nella diagnostica convenzionale. Il sensore CGM va a misurare la glicemia interstiziale, ovvero gli zuccheri che passano dal capillare alla cellula. Cosa possiamo osservare? Per esempio – spiega Bertini – di quanto si innalza la glicemia nello stato post-prandiale, ma anche quanto velocemente ritorna ai valori basali e la differenza con i valori pre-prandiali. In questo modo si può stabilire tra le altre cose, persona per persona, il corretto rapporto tra macronutrienti come proteine e carboidrati.

Anche la qualità del cibo può influenzare la glicemia, così come il fatto di mangiare in compagnia in un clima rilassato o dopo uno stress sul lavoro, di stare all’aperto o al chiuso. Ancora: una notte insonne o poco riposante può alterare la risposta glicemica del primo pasto della giornata. Ovviamente, infine, è ben noto l’effetto positivo dell’attività fisica (ossia dell’utilizzo dei muscoli) sull’innalzamento della glicemia dopo i pasti.

Nelle donne: come influisce il ciclo mestruale sulla glicemia?

Ci sono poi, nelle donne, differenze legate alla fase ormonale. Per esempio, generalmente nella fase follicolare (nelle prime due settimane del ciclo mestruale), la donna ha migliore sensibilità insulinica, una migliore resilienza allo stress e gestisce molto bene il digiuno. Nella fase luteale, ovvero quando si avvicina alla mestruazione, aumenta la resistenza insulinica e sopporta con molta difficoltà lo stress e il digiuno. Esserne consapevoli ci permette di intervenire con approcci su misura.

Cosa avviene durante il monitoraggio con il sensore CGM?

Per i primi 4-5 giorni di monitoraggio, chi partecipa al programma deve continuare a comportarsi normalmente, secondo le proprie abitudini: giornate di lavoro e week end, uscite con gli amici, cene, aperitivi, e così via. Negli altri 10 giorni, invece, la dietista dà delle indicazioni: cambiare l’orario di un pasto o cambiare la proporzione tra i nutrienti, modificare le quantità di un ingrediente di una ricetta. Giorno dopo giorno, si implementano dei piccoli miglioramenti che rappresentano una vera azione di prevenzione e di ottimizzazione della salute.

 

Ilaria Bertini è stata tra gli speaker degli “Incontri in clinica” di SoLongevity. Scopri cosa sono, rivivi gli eventi e iscriviti per partecipare gratuitamente ai prossimi incontri.

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