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Perché investire sulla longevità in salute, il Quantum Healthy Longevity

Articolo di SoLongevity Research
Concentrarsi solo sulla cura delle malattie croniche quando si presentano non è una strategia sostenibile. Occorre un cambio di prospettiva: investire, prima, sulla longevità in salute. È la filosofia di SoLongevity e di altri importanti player della Geroscience, che firmano un manifesto d’intenti su Lancet Healthy Longevity

Di cosa parla questo articolo

  • La necessità di un cambio di prospettiva per la sostenibilità del sistema sanitario
  • Lo studio sui fattori che contribuiscono al mantenimento della salute
  • Il ruolo di SoLongevity e il nuovo programma sulla longevità del Regno Unito

Curare le malattie invece di preservare la salute. Così si può riassumere il modo di operare dei nostri sistemi sanitari. Questo approccio, che negli anni ha consentito di aumentare molto l’aspettativa di vita a livello mondiale, si trova ora a fare i conti con un problema: la popolazione passa gran parte della vecchiaia (e non solo) a convivere, spesso male, con patologie croniche che si sarebbero potute prevenire. Sono le malattie dello stile di vita moderno e, in parte, anche della mancanza di prevenzione quelle che, oggi, costano caro al sistema sanitario. Per questo aziende come SoLongevity stanno investendo per cambiare questo paradigma, puntando sulla prevenzione e sull’invecchiamento in salute. SoLongevity non è, ovviamente, da sola. A collaborare per questa rivoluzione ci sono player internazionali. La visione è comune ed è stata presentata in questi giorni nel corso della Longevity World Summit a Londra, dove è stato anche lanciato un nuovo programma britannico per la longevità, il Quantum Healthy Longevity, descritto in un articolo su The Lancet Healthy Longevity (qui il link).

Un sistema basato sulla prevenzione, non sulla resistenza alla malattia

Le conseguenze di un approccio alla sanità basato sulla cura della malattia, anziché sulla promozione della salute, non sono più sostenibili. Nel Regno Unito, si legge su The Lancet  Healthy Longevity, il 40% dei costi del sistema sanitario è destinato al trattamento di patologie prevenibili. Non solo, a farne le spese è il benessere generale della società, in cui è in aumento il divario fra l’aspettativa di vita dei più ricchi e dei più poveri (la differenza raggiunge i 20 anni nel Regno Unito), e ne risentono anche la produttività e, in generale, l’economia. La biologia dell’invecchiamento ha individuato delle caratteristiche comuni alle malattie legate all’età, come l’infiammazione cronica e l’invecchiamento cellulare, e con esse anche i fattori specifici che le provocano. Occorre però un piano d’azione su più fronti.

I Sistemi sanitari nazionali spendono moltissimi soldi per trattare malattie che, in realtà, sono prevenibili

Agire sullo stile di vita e sui fattori ambientali

Tra i fattori che determinano l’insorgenza delle malattie ci sono quelli legati allo stile di vita, come l’alimentazione e l’attività fisica; quelli socioeconomici, come la discriminazione, l’istruzione e la formazione di competenze, lo stato finanziario e il sostegno sociale; e, sempre più spesso, le caratteristiche degli ambienti fisici che ci circondano, come gli spazi verdi e la qualità dell’aria, che necessitano di maggiore attenzione. Le interazioni continue con l’ambiente fisico e sociale circostante e l’esposizione a fattori stressogeni o patogeni nel corso della vita (che, in una parola, gli scienziati chiamano esposoma) hanno un ruolo cruciale nel determinare la salute futura degli individui.

Le interazioni con l’ambiente circostante e l’esposizione a fattori stressogeni o patogeni nel corso della vita hanno un ruolo determinante nell’insorgenza delle malattie

Un piano internazionale

Il piano del programma inglese Quantum Healthy Longevity è quello di individuare tutti i fattori che sono in grado di determinare lo stato infiammatorio cronico alla base di molte malattie. L’idea è che tutti i dati riguardanti lo stile di vita, le condizioni ambientali, economiche e sociali possano essere gestiti e analizzati da software che utilizzano l’intelligenza artificiale per prevedere l’insorgenza di possibili malattie e, più in generale, che possono essere usati per educare e incentivare uno stile di vita più sano. Tra i promotori del programma, e primi firmatari dell’articolo, vi sono Nicola Palmarini, direttore di un importante consorzio internazionale, il National Innovation Center for Ageing (NICA) di NewCastle, di cui SoLongevity è partner, e Tina Woods, della British Society for Research on Ageing, Durham (UK), fra i massimi esperti mondiali di ricerca per la longevità in salute.

SoLongevity abbraccia sin dalla sua origine la logica di quantificazione dei dati-salute con l’obiettivo di rendere personalizzabile e semplice un percorso di prevenzione clinica delle patologie croniche non trasmissibili.

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