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Vesti di rosso per un cuore in salute

Articolo di SoLongevity Research
Il 2 febbraio si celebra il Wear Red Day, l’iniziativa della American Heart Association per creare consapevolezza nelle donne di tutto il mondo rispetto al rischio di malattie cardiovascolari. Un rischio che però si può ridurre grazie alla prevenzione e alla ricerca

Di cosa parla questo articolo

  • Il 2 febbraio si celebra la Giornata per la consapevolezza sulla salute del cuore femminile, grazie all’iniziativa Wear Red Day dell’American Heart Association.
  • In Italia, il 20% dei decessi per malattie cardiovascolari nelle donne potrebbe essere evitato grazie a cambiamenti nello stile di vita e controlli.
  • La prevenzione dovrebbe cominciare già dai 35 anni.

Lo conosciamo come il colore del pericolo. Ma in questo caso, il rosso è anche il colore della conoscenza. Vestirsi di rosso, indossare un accessorio dalle sfumature brillanti per ricordare alle donne di non trascurare il proprio cuore, è infatti l’obiettivo del Wear Red Day, la Giornata per la consapevolezza sulla salute del cuore femminile, che si svolge tutti gli anni il 2 febbraio grazie all’iniziativa dell’American Heart Association, destinata anche a raccogliere fondi per la ricerca sulle malattie cardiovascolari.

I numeri del “cuore” delle donne

I numeri parlano chiaro: in tutto il mondo, malattie come l’infarto o l’ictus uccidono una donna ogni 80 secondi, e sono responsabili ogni anno di un decesso su tre nel sesso femminile, ossia più di quanto facciano tutti i tumori messi insieme. Ma questo lo sanno in poche: solo il 44% delle donne, infatti, è consapevole del fatto che le malattie cardiovascolari rappresentano la più grande minaccia per la loro salute.

E non solo negli Stati Uniti. Che le donne siano più esposte degli uomini al rischio di patologie cardiache lo ricordano anche i dati italiani diffusi dal Centro Cardiologico Monzino di Milano, che partecipa al Wear Red Day. Secondo gli esperti del Centro, nel nostro paese ogni anno 124.000 donne vengono colpite da un infarto o da un’altra malattia cardiovascolare.

La prevenzione che salva la vita

Le ragioni vanno cercate anche nel cambiamento dell’assetto ormonale prima e durante la menopausa, un periodo che segna un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare. Per questo è importante conoscere lo stato di salute del cuore, e agire per tempo con la prevenzione: perché, ricordano dal Monzino, il 20% di questi decessi potrebbe essere evitato grazie a cambiamenti nello stile di vita. E allora alimentazione sana, controllo del peso, una giusta dose di movimento e attività fisica, e soprattutto niente fumo (le fumatrici hanno una probabilità fino a cinque volte superiore di sviluppare danni alle arterie e di andare incontro a malattie cardiovascolari, rispetto ai fumatori). Per conoscere lo stato di salute di cuore e vasi è bene anche sottoporsi con regolarità ad alcuni esami già dai 35 anni, perché potrebbero permettere di scoprire fattori di rischio o malattie al loro esordio. Fra questi: misurare la pressione, i livelli di colesterolo, l’indice di massa corporea (BMI), la glicemia e i valori di omocisteina.

Anche il benessere mentale conta

Oltre che della salute del corpo, è importante avere cura anche del benessere mentale: diversi studi scientifici mostrano infatti come lo stress possa avere un impatto negativo sulla salute, compresa quella del cuore. Ma anche come una vita ricca di amicizie e di legami affettivi (o con un animale domestico) possa aiutare a tenere in forma il muscolo cardiaco. La depressione è un importante fattore di rischio cardiovascolare. Mentre chi condivide la casa con un cane o un gatto ha invece un recupero più rapido dopo un ictus o un infarto.

La ricerca SoLongevity è da tempo impegnata sul fronte della prevenzione e del benessere cardio- e cerebrovascolare.

Visita la sezione dedicata alla medicina di genere.

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