fbpx

Che cosa si intende per orologio biologico?

Articolo di SoLongevity Research
La stessa espressione è usata per indicare aspetti differenti: dai ritmi circadiani, come quello sonno-veglia, ai sistemi di misurazione dell’età biologica. Facciamo chiarezza

Di cosa parla questo articolo

  • Con l’espressione “orologio biologico” si possono intendere sistemi di misurazione dell’età biologica. Tra i più noti c’è quello sviluppato da Steve Horvath
  • Per “orologio biologico interno” si intende il meccanismo che regola il ritmo sonno-veglia, la produzione di ormoni, lo sviluppo degli organi sessuali
  • Il ciclo circadiano fa parte dei meccanismi collegati all’orologio biologico interno e riguarda i cambiamenti a cui il nostro corpo va incontro nel corso di 24 ore

Con l’espressione “orologio biologico” ci si può riferire a due concetti diversi. L’orologio biologico può infatti essere inteso come sistema di misurazione dell’età biologica, che dipende dal processo di invecchiamento e che può differire anche significativamente dall’età anagrafica. Ma con la stessa espressione “orologio biologico” ci si può anche riferire ai meccanismi che regolano i ritmi circadiani, il ciclo sonno veglia, la maturazione degli organi sessuali e quindi la fertilità. Vediamoli entrambi un po’ più nel dettaglio.

Misurare l’età biologica: l’orologio biologico di Horvath

Steve Horvath, biogerontologo e biostatistico, uno dei pionieri nella ricerca sull’età biologica, utilizza l’espressione “orologio biologico” per indicare uno strumento in grado di misurare l’età biologica. Tant’è che quello che prende il suo nome è uno degli orologi biologici più noti. Si tratta per la precisione di un orologio biologico epigenetico, basato sullo stato di metilazione del Dna (ossia l’aggiunta alla molecola del Dna di specifici gruppi chimici, detti appunto gruppi metile). Secondo Horvath, un orologio biologico deve rispondere ad alcuni criteri fondamentali per poter essere considerato funzionale: per esempio, deve valere per la maggior parte dei tipi di cellule (e quindi per organi e tessuti diversi) e, soprattutto, deve essere in grado di predire il rischio di ammalarsi e in generale il declino dello stato di salute. Infatti, l’idea che sta alla base del concetto di orologio biologico inteso come strumento per misurare l’età biologica è quella di permettere di monitorare lo stato di salute e di invecchiamento delle persone (e dei loro organi) a prescindere dall’età anagrafica.

BioClock SoLongevity

Qual è il livello di invecchiamento dei tuoi principali sistemi fisiologici? Il nuovo programma BioClock di SoLongevity consente di determinarlo e, grazie al supporto dei Longevity Doctor, di costruire un piano personalizzato di longevità in salute
Vai alla pagina

L’orologio biologico interno

Cos’è, invece, l’orologio biologico interno? Come anticipato, si tratta di un sistema attraverso il quale il nostro corpo si adatta per esempio all’alternarsi del giorno e della notte, o che permette ad alcuni animali di adattare il proprio metabolismo in base alla stagione (pensiamo ad esempio agli animali che vanno in letargo in inverno).

Come funziona l’orologio biologico interno?

Ma come funziona l’orologio biologico interno? Da quale “organo” è regolato? Come spiega una sezione del sito dei National Institutes of Health (NIH), la principale agenzia che si occupa di ricerca sulla salute pubblica negli Stati Uniti, negli esseri umani l’orologio biologico è controllato da una struttura cerebrale chiamata nucleo soprachiasmatico, che si trova nell’ipotalamo. Una delle funzioni di questa regione del cervello è infatti quella di regolare il rilascio di melatonina, un ormone coinvolto nel ciclo sonno-veglia. La produzione di melatonina aumenta la sera, mentre durante il giorno, quando i nostri occhi percepiscono la luce del Sole, la produzione di melatonina diminuisce. Inoltre, spiegano ancora gli esperti dei NIH, il nucleo soprachiasmatico svolge la funzione di sincronizzare i ritmi circadiani nei diversi organi e tessuti del corpo.

Cos’è il ciclo circadiano?

Il ciclo o ritmo circadiano è semplicemente una delle conseguenze del buon funzionamento dell’orologio biologico. Si tratta infatti dei cambiamenti sia fisici che mentali a cui il nostro corpo va incontro nel giro di 24 ore. Il ciclo circadiano è collegato con molte funzioni importanti del nostro organismo, come la digestione e il metabolismo, il rilascio di ormoni, il controllo della temperatura corporea, la risposta immunitaria.

Cosa succede se si altera il ritmo circadiano?

Il ciclo circadiano può essere alterato da diversi fattori. Banalmente, fare un viaggio in un Paese con un fuso orario diverso può causare problemi temporanei di insonnia o in generale di alterazione del ciclo sonno-veglia. Esistono poi delle varianti genetiche, ricordano ancora gli esperti dei NIH, che possono influenzare il corretto funzionamento dell’orologio biologico, e lo stesso può valere per alcune malattie neurodegenerative. Anche la luce blu emessa dai dispositivi elettronici può influire sul ritmo circadiano, specialmente se usiamo a lungo smartphone, tablet, pc o altri dispositivi prima di andare a dormire. L’alterazione del ciclo sonno-veglia e in generale del ciclo circadiano, se prolungata nel tempo, può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di diabete, obesità, disturbi dell’umore, elevata pressione arteriosa.

È possibile “rimettere a posto” l’orologio biologico interno?

Essendo influenzato da molti fattori diversi, non esiste una soluzione universalmente valida per “rimettere a posto” il proprio orologio biologico interno in caso di alterazioni, per esempio, del ritmo circadiano. Dipende se si tratta di cause genetiche, patologiche o legate magari a cattive abitudini. In generale, dal punto di vista della prevenzione un aspetto da tenere in considerazione può essere proprio quello dell’utilizzo dei dispositivi elettronici prima di andare a dormire, che andrebbe limitato.

Ultimi articoli pubblicati

Vuoi maggiori informazioni?