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Ogni organo invecchia a modo suo, ed è possibile misurarne l’età

Articolo di SoLongevity Research
Ricercatori dell’Università di Stanford hanno messo a punto un metodo per calcolare l’età biologica di 11 distretti corporei. Questo orologio metabolomico potrebbe prevedere lo sviluppo di disfunzioni prima ancora che si manifestino i sintomi

Di cosa parla questo articolo

  • L’orologio biologico di Steve Horvath, chiamato GrimAGE, è una misura dell’invecchiamento dell’intero organismo e di singoli sistemi che prescinde dall’età anagrafica e che impiega una tecnica analitica basata sulla misurazione dei processi epigenetici.

 

  • Un gruppo di ricercatori della Stanford University ha esteso questo concetto ideando un metodo alternativo per misurare l’età biologica di 11 organi/tessuti: tessuto adiposo, arterie, cervello, cuore, cellule e tessuti del sistema immunitario, intestino, rene, fegato, polmone, muscoli e pancreas.

 

  • Il loro orologio, chiamato “metabolomico”, potrebbe in futuro permettere di individuare  determinate disfunzioni prima ancora che si manifestino i sintomi, e potrebbe inoltre portare alla scoperta di nuovi target terapeutici.

L’idea di differenziare l’età biologica da quella anagrafica, e quindi l’individuazione di un orologio biologico “universale”, si deve a Steve Horvath, biogerontologo e biostatistico le cui ricerche hanno permesso di definire un metodo per valutare il processo di invecchiamento dell’intero organismo a prescindere dall’età anagrafica. L’orologio biologico di Horvath, chiamato GrimAGE, richiede un semplice prelievo di sangue ed è stato validato su più di 13.000 soggetti. I risultati sono stati pubblicati su riviste prestigiose. Da notare che GrimAGE fornisce non solo dati sull’età biologica della persona ma anche indicazioni su quali sono i sistemi/organi della persona che stanno invecchiando di più. Grazie al team di ricerca SoLongevity e alle sue collaborazioni internazionali, GrimAGE sarà presto disponibile in Italia a costi accessibili e ci permetterà di fare un grosso passo in avanti nella precisione delle nostre valutazioni dello stato di salute di una persona.

Nel frattempo, come spesso accade in questo ramo della scienza biomedica, un altro gruppo di ricercatori, guidato da Tony Wyss-Coray dell’Università di Stanford (Stati Uniti), ha pubblicato uno studio su Nature che ha coinvolto oltre 5 mila partecipanti, seguiti per un periodo di 15 anni: Wyss-Coray e colleghi hanno utilizzato una tecnologia alternativa a quella impiegata da Horvath, chiamata “metabolomica”, per stimare l’età biologica di ogni singolo organo, tessuto o sistema di un organismo. Questa tecnologia potrebbe, in futuro, rivelarsi utile per prevedere lo sviluppo di specifiche disfunzioni prima ancora che si manifestino i sintomi ad esse correlati.

Grazie al team di ricerca SoLongevity e alle sue collaborazioni internazionali, GrimAGE sarà presto disponibile in Italia a costi accessibili e ci permetterà di fare un grosso passo in avanti nella precisione delle nostre valutazioni dello stato di salute di una persona.

Un orologio metabolomico per ogni organo

Gli autori hanno analizzato i livelli ematici di circa 5 mila proteine in 5.676 adulti. Hanno poi analizzato la loro espressione organo per organo: quelle risultate almeno 4 volte superiori in un organo rispetto agli altri sono state classificate come organ enriched. In questo modo è stato possibile risalire ai geni più rilevanti per determinati organi, tessuto o sistemi dell’organismo.

In tutto state identificate 856 proteine organ enriched, le cui variazioni di concentrazione nel sangue sono state utilizzate per generare una sorta di modello di invecchiamento per 11 diversi distretti corporei, scelti in base al loro noto coinvolgimento in patologie correlate con l’invecchiamento: tessuto adiposo, arterie, cervello, cuore, cellule e tessuti che costituiscono il sistema immunitario, intestino, rene, fegato, polmone, muscoli e pancreas.

Per ottenere il modello, i ricercatori hanno addestrato e testato un algoritmo di machine-learning su oltre 4 mila persone rappresentative della popolazione statunitense.

I rischi legati all’invecchiamento accelerato di un organo

All’interno del loro campione, i primi risultati mostrano che quasi 2 persone su 10 con più di 50 anni presentavano almeno un organo che stava invecchiando più rapidamente della media: questi individui sono poi risultati a maggior rischio di malattie in quel particolare organo nei successivi 15 anni. Inoltre, un rapido invecchiamento sia cerebrale sia del sistema cardiocircolatorio è risultato essere correlato con un aumentato rischio di Alzheimer. E ancora, gli autori hanno trovato una forte correlazione fra un’elevata tendenza all’invecchiamento dei reni e l’insorgenza di patologie come ipertensione e diabete.

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Il nuovo orologio metabolomico è ancora sperimentale e verrà impiegato solo in contesti di ricerca. GrimAge, invece, impiega una tecnologia molto più accessibile e a costi contenuti, e ha raggiunto un livello soddisfacente di validazione clinica che la rende già fruibile nella pratica della medicina di precisione.

Le prospettive future

La tecnologia utilizzata da Wyss Corey potrebbe pertanto rappresentare il futuro della medicina di precisione. Ma i suoi costi sono ancora proibitivi e per questo motivo nei prossimi anni verrà impiegata solo in contesti di ricerca. GrimAge, invece, impiega una tecnologia molto più accessibile e a costi contenuti, e ha raggiunto un livello soddisfacente di validazione clinica che la rende già fruibile nella pratica della medicina di precisione. La scienza della longevità è in costante movimento con nuove tecnologie che sbocciano ogni giorno. SoLongevity è nata con una missione specifica, quella della medicina traslazionale, capace di rendere fruibili in contesti clinici le più recenti innovazioni che arrivano dal mondo della biologia.

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